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Nell'opera narrativa di Manuel Scorza il cuore e l'impegno dell'America latina

Giuseppe Bellini





Nella sciagura aerea di ieri all'aeroporto di Madrid le perdite per la letteratura latino-americana sono state ancora più gravi di quanto in un primo tempo si era creduto. Infatti se dapprima si era data per certa, fra i periti nel grave incidente aereo, la presenza dello scrittore peruviano Manuel Scorza, si è poi appreso che con lui erano periti anche altri personaggi di rilievo della cultura americana, tutti diretti ad una riunione culturale che a Bogotà aveva convocato il presidente colombiano: con Scorza erano morti la scrittrice e storica dell'arte americana Marta Traba, moglie del noto scrittore uruguaiano, da anni in esilio, Ángel Rama anch'egli vittima dell'incidente, e il narratore messicano Jorge Ibarguengoitia.

Di Ángel Rama coloro che si occupano di letteratura latino-americana conoscono l'importanza dell'opera critica. I suoi interessi andavano dalla narrativa contemporanea -fondamentale un suo studio di pochi anni fa sul romanzo della dittatura (per intenderci quello di Carpentier, Il ricorso del metodo e di García Márquez, L'autunno del patriarca)- alla poesia del modernismo a Rubén Darío. Intorno a questi argomenti aveva dato contributi di particolare rilievo. Inoltre Rama era stato l'ideatore di un'impresa colossale finanziata dal governo venezuelano, la «Biblioteca Ayacucho», che contempla un piano di almeno 500 grossi volumi dedicati ai valori consacrati, del passato e del presente, delle lettere latino-americane. In epoca recente si era trasferito a Parigi, dopo un soggiorno negli Stati Uniti come professore di un'università locale, dove aveva avuto negative esperienze, tali che lo avevano costretto a lasciare il paese.

Marta Traba, argentina, era anche poetessa e narratrice. Nel 1976 aveva pubblicato un libro di versi, Storia naturale dell'allegria, ma poi si era dedicata, prevalentemente, oltre che a studi di storia dell'arte, alla narrativa. In questo settore aveva pubblicato, nello stesso anno 1976, Le cerimonie dell'estate, un primo romanzo, sorta di educazione sentimentale nella storia di scoperte e frustrazioni della donna, nuovo per scrittura; più recentemente, nel 1979, era apparso «Omerica latina: cronaca», originale ed impegnata penetrazione della dura realtà contemporanea americana, e successivamente Conversazione al Sud (1981), libro che confermava le qualità di originale scrittrice della Traba in un ordine di profonda ricerca interiore.

Dello scrittore messicano Jorge Ibarguengoitia (1928), era stato tradotto anche in italiano un suo primo romanzo, Le folgori di agosto de 1965, imperniato sul tema della rivoluzione del 1910, delle sue frustrazioni -tema ricorrente nella narrativa messicana, anche in quella di Fuentes e di Rulfo-; tuttavia l'atteggiamento era nuovo, diciamo piuttosto dissacratorio riguardo al mito, assai scanzonato. Altri numerosi romanzi erano seguiti, da La legge di Erode (1967) ai racconti farseschi di Uccidete il leone (1969), al lugubre e truculento romanzo Le morte (1977) fino a I baffi di López del 1981. La narrativa di questo scrittore si muove tra ironia, umorismo e cruda denuncia di una realtà sempre negativa, inquietante; egli è incline all'orripilante e al grottesco oltre che al truculento, lo salva sempre una misura che gli impedisce di cedere, di cadere in un realismo ormai superato dai tempi.





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